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Alchimia, Fulcanelli e la Croce Ciclica di Hendaye

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2009 09:51
09/06/2007 12:21
Visto che manca un thread su questo argomento (o almeno, una rapida ricerca nel forum non mi ha dato alcun risultato), che personalmente reputo molto importante e quindi vorrei condividere con più persone possibile, lo apro in questa sezione; mi sembra la più adatta (grazie Aralelex per il suggerimento!).

In questo thread vorrei affrontare in maniera completa (per quanto possibile...) e approfondita la questione di Fulcanelli, ed in particolare della Croce Ciclica di Hendaye. Ho raccolto un bel po' di materiale (il 99% è in inglese, e quindi lo sto traducendo un po' per volta, quando ho tempo nei week-end), che posterò di volta in volta. Invito chiunque sia interessato a cercare e reperire altro materiale su questo argomento; offro la mia completa disponibilità a tradurre qualsiasi cosa dall'inglese all'italiano (per le altre lingue, purtroppo, non sono attrezzato...).

Chiunque voglia partecipare a questa ricerca è il benvenuto. Non sono l'amministratore del forum, nè ho alcun potere del genere, ma invito chiunque partecipi a non far degenerare anche questa discussione. Le idee contrarie a quelle esposte in questo thread sono ben accette, purchè non si scada nell'ironia da due soldi, nelle provocazioni gratuite, nell'odio, negli sbeffeggiamenti, ecc. ecc.

09/06/2007 12:32
Breve storia introduttiva
Dunque, vista la mole di dati e informazioni riguardo l'argomento, è un po' difficile scegliere da dove iniziare. Partiamo dal delineare brevemente la questione: fatti, date, personaggi - tutto rigorosamente verificabile.

XVII / XVIII secolo circa: Qualcuno (attualmente ancora anonimo, non è possibile risalire alla sua identità) scolpisce uno strano monumento, un piedistallo con sopra una croce. Ci sono simboli esoterici sul piedistallo, e iscrizioni latine e altri simboli sulla croce. La croce viene collocata in un picclo cimitero della cittadina basca di Hendaye, al confine tra Francia e Spagna.

1800 circa: Qualcuno sposta la croce dal cimitero, e la colloca nella facciata sud-ovest della chiesa di S. Vincenzo, sempre ad Hendaye, in un piccolo giardinetto.

1926: Un tale di nome Fulcanelli, presunto alchimista, pubblica un libro intitolato "Il Mistero delle Cattedrali".

1957: L'allievo di Fulcanelli, Canseliet, scrive la prefazione alla seconda edizione del libro "Il Mistero delle Cattedrali". Questa seconda edizione presenta alcune nuove immagini ed un capitolo extra, assente nell'edizione precedente. Il capitolo è intitolato "La Croce Ciclica di Hendaye". Canseliet non menziona in nessun modo il capitolo nella prefazione.
09/06/2007 12:39
Il capitolo aggiunto
LA CROCE CICLICA DI HENDAYE

Piccola città di frontiera dei paesi baschi, Hendaye raccoglie le proprie casette ai piedi dei primi contrafforti pireneici. È racchiusa tra il verde oceano, il lago Bidassoa, lucente e rapido, ed i monti erbosi. La prima impressione, a contatto di quel suolo aspro e rude, è abbastanza penosa, quasi ostile. Sul mare, all’orizzonte, la punta di Fontarabie, color ocra sotto la luce tagliente, sprofonda nelle acque glauche e abbaglianti del golfo e a stento riesce a rompere l’austerità naturale d’un luogo selvaggio. Tranne per il carattere spagnolo delle proprie case, il tipo e l’idioma dei suoi abitanti, l’attrazione tutta particolare d’una recente spiaggia, irta d’orgogliosi palazzi, Hendaye non possiede nulla che possa attirare l’attenzione del turista, dell’archeologo o dell’artista.
All’uscita della stazione, un sentiero di campagna costeggia la strada ferrata e conduce alla chiesa parrocchiale, posta nel centro della cittadina. Le mura nude, affiancate da una massiccia torre, quadrangolare e tronca, si elevano su di un sagrato rialzato di qualche gradino e bordato d’alberi dalla folta chioma. È un edificio volgare, pesante, rimaneggiato, non interessante. Però, vicino al transetto meridionale, si nasconde, sotto il verde fogliame del sagrato, una semplice croce in pietra, altrettanto semplice quanto strana. Questa croce ornava, un tempo, il cimitero e solo nel 1842 fu messa vicino alla chiesa, nel posto che occupa ancor oggi. Almeno questo è quanto ci assicurò un vecchio basco, che, per lunghi anni, aveva svolto le funzioni di sacrestano. Quanto all’origine di questa croce, non se ne sa nulla e ci è stato impossibile raccogliere la benché minima informazione circa l’epoca della sua erezione. Tuttavia, basandoci sulla forma del basamento e su quella della colonna, pensiamo ch’essa non dovrebbe essere anteriore alla fine del XVII secolo o all’inizio del XVIII. Ma quale che sia la sua antichità, la croce di Hendaye, con la decorazione del suo basamento, dimostra di essere il monumento più singolare del primitivo millenarismo, la più rara traduzione simbolica del chiliasmo, che ci sia mai stato dato d’incontrare. Si sa che questa dottrina, prima accettata, poi combattuta da Origene, da san Dionigi di Alessandria e da san Gerolamo, benché la chiesa non l’abbia mai condannata, faceva parte delle tradizioni esoteriche dell’antica filosofia di Ermes.
L’ingenuità dei bassorilievi, la loro esecuzione maldestra ci fanno pensare che questi emblemi di pietra non sono opera d’un professionista dello scalpello e del bulino; ma, lasciando da parte l’estetica, dobbiamo riconoscere che l’oscuro artigiano che scolpi queste immagini possedeva una scienza profonda e delle reali conoscenze cosmografiche.
Sul braccio trasversale della croce, — una croce greca, — si nota l’iscrizione comune, bizzarramente scolpita in rilievo e su due righe parallele, con le parole attaccate le une alle altre; eccole trascritte, rispettandone la disposizione:

OCRUXAVES
P E S U N I C A

Certo, è facile ricostruire la frase ed il significato ben noto: O crux ave spes unica. Tuttavia, se noi traducessimo da persone inesperte, non si riuscirebbe a comprendere che cosa si dovrebbe desiderare, dal basamento o dalla croce, ed una simile invocazione potrebbe sorprendere. In verità, dovremmo spingere la disinvoltura e l’ignoranza a tal punto da disprezzare le più elementari regole di grammatica; pes, nominativo maschile, vuole l’aggettivo unicus, che è dello stesso genere, e non il femminile unica. Sembrerebbe dunque che la deformazione della parola spes, speranza, in pes, piede, per ablazione della consonante iniziale, sia l’involontario risultato d’una assoluta mancanza di pratica presso il nostro scalpellino. Ma l’inesperienza può veramente giustificare una simile stranezza? Noi non possiamo ammetterlo. Infatti, il paragone tra i motivi eseguiti dalla stessa mano e allo stesso modo dimostra l’evidente preoccupazione per una normale distribuzione e l’accuratezza per la loro disposizione ed il loro equilibrio. Perché l’iscrizione sarebbe stata eseguita con meno scrupoli? Un suo attento esame permette di stabilire che i caratteri sono precisi, se non eleganti, e che non si accavallano (tav. XLVII). Senza dubbio il nostro artigiano li scrisse prima con il gesso o il carbone, e questo schizzo deve necessariamente allontanare ogni idea d’un possibile errore sopravvenuto durante la lavorazione. Ma poiché esso esiste, bisogna, di conseguenza, che questo errore apparente sia, in realtà, voluto. La sola spiegazione che possiamo invocare è quella d’un segno messo a bella posta, nascosto sotto l’aspetto d’un’inspiegabile esecuzione sbagliata e destinato quindi a risvegliare la curiosità dell’osservatore. Diremo, dunque, che secondo noi l’autore scientemente e volontariamente dispose in quel modo l’epigrafe di questa opera che ci colpisce.
Lo studio del piedistallo ci aveva già illuminato, e sappiamo già in che modo, con l’aiuto di qualche chiave, era meglio leggere l’iscrizione del monumento; ma vogliamo mostrare ai ricercatori di quale aiuto possono essere, per risolvere i significati nascosti, il semplice buon senso, la logica ed il ragionamento.
La lettera S, che prende in prestito la forma sinuosa del serpente, corrisponde al khi (x) della lingua greca e ne assume anche il significato esoterico. È la traccia elicoidale del sole giunto allo zenit della sua traiettoria nello spazio, al tempo della catastrofe ciclica. È un’immagine teorica della bestia dell’Apocalisse, del drago che vomita, nei giorni del giudizio, il fuoco e lo zolfo sulla creazione macrocosmica. Grazie al valore simbolico della lettera S, messa in posizione errata a bella posta, comprendiamo che l’iscrizione dev’essere tradotta in linguaggio segreto, cioè nella lingua degli dei o quella degli uccelli e che si deve scoprire il significato per mezzo delle regole della Diplomazia. Alcuni autori ed in particolare Grasset d’Orcet, nell’analisi del Songe de Polyphile, pubblicata dalla Rivista Britannica, le hanno fornite abbastanza chiaramente tanto da dispensarci dal parlarne ancora dopo di loro. Dunque, leggeremo in francese, lingua dei diplomatici, il latino tale e quale come è scritto; poi, usando le vocali permutanti, otterremo l’assonanza delle nuove parole che compongono un’altra frase della quale ristabiliremo l’ortografìa e l’ordine dei vocaboli ed anche il senso letterale* (* Nel testo: Il est écrit que la vie se réfugie en un seul espace. N.d.T.): È scritto che la vita si rifugi in un sol luogo* (* Dal latino spatium, preso nel significato di luogo, posto, ubicazione, dategli da Tacito. Corrisponde al greco ….., radice ….., paese, contrada, territorio.), apprendiamo cioè che esiste un paese nel quale la morte non toccherà gli uomini, quando sarà il terribile momento del duplice cataclisma. Tocca a noi cercare, poi, la posizione geografica di questa terra promessa, dalla quale gli eletti potranno assistere al ritorno dell’età d’oro. Perché gli eletti, figli di Elia, secondo le parole della Scrittura, saranno salvati. Perché la loro fede profonda, la loro instancabile perseveranza nella fatica avrà fatto meritare loro d’essere elevati al rango di discepoli del Cristo-Luce. Essi porteranno il suo segno e riceveranno da lui la missione di ricollegare all’umanità rigenerata la catena delle tradizioni dell’umanità scomparsa.
La faccia anteriore della croce, — quella che ricevette i tre terribili chiodi che fissarono al legno maledetto il corpo dolorante del Redentore, — è indicata dall’iscrizione INRI, incisa sul suo braccio trasversale. Questa iscrizione corrisponde all’immagine schematica del ciclo riportato sul basamento (tav. XLVIII). Quindi siamo in presenza di due croci simboliche, strumenti del medesimo supplizio: in alto, la croce divina, esempio del modo scelto per espiare, in basso la croce del globo, che indica il polo dell’emisfero boreale e che individua nel tempo l’epoca fatale di quest’espiazione. Dio Padre tiene in mano questo globo sormontato dal segno igneo, ed i quattro grandi secoli, — figurazioni storiche delle quattro età del mondo, — hanno i loro sovrani rappresentati con lo stesso attributo: Alessandro, Augusto, Carlomagno, Luigi XIV* (*I primi tre sono degli imperatori, il quarto è soltanto rè, il Rè-Sole, ed indica in tal modo il declino dell’astro ed il suo ultimo sprazzo di luce. È il crepuscolo che precede la lunga notte ciclica, piena d’orrore e di spavento, «l’abominazione della desolazione».). Questo è ciò che c’insegna l’epigrafe INRI, esotericamente tradotta da Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum, ma che prende in prestito alla croce il significato occulto: Igne Natura Renovatur Integra. Perché, presto, il nostro emisfero sarà provato col fuoco e nel fuoco. Ed allo stesso modo con cui, per mezzo del fuoco, si separano i metalli impuri dall’oro, cosi, dice la Scrittura, i buoni saranno separati dai cattivi nel gran giorno del Giudizio. Su ognuna delle quattro facce del piedistallo, si nota un simbolo differente. Su di una è scolpita l’immagine del sole, su di un’altra quella della luna; sulla terza, c’è una grande stella e sull’ultima una figura geometrica che, come abbiamo appena detto, è lo schema adottato dagli iniziati per indicare il ciclo solare. Si tratta d’una semplice circonferenza divisa in quattro settori da due diametri, che s’intersecano ad angolo retto. I settori portano scolpita un’A che li caratterizza, cosi, come le quattro âges* (*Età. N.d.T.) del mondo; essi formano quindi un geroglifico completo dell’universo, formato dai segni convenzionali del cielo e della terra, delle cose spirituali e delle cose terrene, del macrocosmo e del microcosmo, e nel quale si ritrovano riuniti gli emblemi maggiori della redenzione (croce) e del mondo (circonferenza).
Nel medioevo, dunque, si esprimeva la rotazione continua di queste quattro fasi del grande periodo ciclico, per mezzo d’un cerchio diviso da due diametri perpendicolari; ciascuna fase, generalmente, era rappresentata dai quattro evangelisti o dalla loro lettera simbolica che era l’alfa greca, e, più spesso, dai quattro animali evangelici che attorniavano il Cristo, raffigurazione umana e vivente della croce. Quest’ultima composizione tradizionale si trova assai di frequente nei timpani dei portali romanici. Gesù è raffigurato seduto, con la mano sinistra appoggiata ad un libro, la destra alzata nel gesto della benedizione, e separato dai quattro animali che gli fanno corona dall’ellisse chiamata Mandorla mistica. Questi gruppi scultorei, generalmente separati dagli altri da ghirlande di nuvole, sono composti con le figure messe sempre nello stesso ordine, come si può notare nelle cattedrali di Chartres (portale del rè) e di Le Mans (portico occidentale), nella chiesa dei Templari di Luz (Hautes-Pyrénées), in quella di Civray (Vienne), nel portale di Saint-Trophime ad Arles, ecc. (tav. XLIX).
Scrive san Giovanni : « Davanti al trono c’era anche un mare di vetro simile a cristallo; ed in mezzo al trono ed intorno al trono, c’erano quattro animali pieni di occhi sia davanti che di dietro. Il primo animale assomigliava ad un leone; il secondo assomigliava ad una mucca; il terzo aveva il viso come quello di un uomo, ed il quarto as somigliava ad un’aquila che vola* (* Apocalisse cap. IV, vv. 6 e 7.). » Questa relazione è simile a quella di Ezechiele: « Io vidi dunque... una grossa nuvola ed un fuoco che la circondava, e tutt’intorno uno splendore, in mezzo al quale c’era qualcosa di simile al metallo che esce dal fuoco; ed in mezzo a questo fuoco si vedevano riuniti quattro animali... E le loro facce rassomigliavano ad un viso di uomo; e tutt’e quattro, a destra, avevano il muso d’un leone; e tutt’e quattro, a sinistra, avevano il muso d’un bue; ed al di sopra tutt’e quattro avevano un muso d’aquila* (* Cap I, vv. 4 e, 5, 10 e 11.)»
Nella mitologia indù, i quattro settori uguali della circonferenza, formati dalla croce, servivano di base ad una concezione mistica assai singolare. L’intero ciclo dell’evoluzione umana è incarnato sotto l’aspetto d’una vacca, che simbolizza la virtù, ed i suoi quattro zoccoli stanno ognuno su uno dei quattro settori che raffigurano le età del mondo. Nella prima età, che corrisponde all’età dell’oro dei Greci e che è chiamata Credayougam o età dell’innocenza, la Virtù si mantiene stabilente sulla terra: la vacca si appoggia completamente con i suoi quattro piedi. Nel Tredayougam o seconda età, corrispondente all’età dell’argento, la vacca s’indebolisce e si tiene solo su tre zampe. Per tutta la durata del Touvabarayougam o terza età, corrispondente a quella del bronzo, essa si riduce a due piedi soltanto. Ed infine nella nostra età del ferro, la vacca ciclica, o l’umana Virtù, giunge al supremo grado di debolezza e di senilità: si sostiene a fatica, in equilibrio su di un solo piede. È la quarta ed ultima età, il Calyougam, età di miseria, di disgrazia e di rovina.
L’unico sigillo dell’età del ferro è quello della morte. Il suo geroglifico è lo scheletro provvisto degli attributi di Saturno: la clessidra vuota, che indica il tempo trascorso, e la falce, riproduzione del numero sette, che è il numero della trasformazione, della distruzione, dell’annientamento. Il Vangelo di quest’epoca nefasta è quello scritto sotto l’ispirazione di san Matteo. Matthaeus, in greco ……, deriva da ……, ……, che significa scienza. Questo vocabolo ha prodotto ….., ….., studio conoscenza, da ….. imparare, istruirsi. È il Vangelo secondo la Scienza, l’ultimo tra tutti, ma per noi il primo, perché c’insegna che, tranne un piccolo numero d’eletti, noi dobbiamo perire collettivamente. Per questa ragione l’angelo fu attribuito a san Matteo, perché la scienza, la sola capace di penetrare il mistero delle cose, quello degli esseri e del loro destino può dare all’uomo delle ali perché si elevi fino alla conoscenza delle più alte verità e giunga fino a Dio.


Tratto da:

Fulcanelli - Il Mistero delle Cattedrali

Edizioni Mediterranee

Titolo originale dell’opera : Le Mystère des Cathédrales - © Copyright 1964 by Jean-Jacques Pauvert, Paris - © Copyright 1972 by Edizioni Mediterranee - Roma - Traduzione di Ferruccio Ledvinka

[Modificato da LucioMaximo 09/06/2007 12.40]

10/06/2007 23:40
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Ciao Lucio, ero curioso vi devere questa croce, cosi' ho trovato una foto...



kithraskrystalkave.org.uk/picsartsjune05on/Hendaye1.jpg

Non ho capito se la croce vuole indicare una una data particolare, in questo sito mi sembra che indicano il 2002

www.sangraal.com/AMET/hendaye.html


The Great Cross and The Precession of the Equinox
11/06/2007 10:16
Ciao Nedan,

la croce non indica una data particolare (per quanto è dato sapere). C'è un ricercatore che ha scritto una quantità spropositata di roba a proposito di Fulcanelli, della croce ciclica di Hendaye e altri argomenti correlati; gli ho chiesto il permesso di tradurre i suoi lavori (se non tutti, almeno i più salienti) e mi ha risposto che non c'è problema, quindi inizerò a postare queste traduzioni il prima possibile.

Questo ricercatore suggerisce un periodo di tempo che va dagli anni 90 al (guarda un po'...) 2012. Secondo lui la Croce e i suoi simbolismi parlano di un "periodo", non di una data precisa. Un periodo di grande trasformazione, che sfocerà in un evento traumatico per la nostra civiltà.
11/06/2007 21:38
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Ok Lucio grazie per la spiegazione [SM=g27811] la facenda si fa molto interessante...
14/06/2007 10:50
Re:

Scritto da: LucioMaximo 11/06/2007 10.16
Ciao Nedan,

la croce non indica una data particolare (per quanto è dato sapere). C'è un ricercatore che ha scritto una quantità spropositata di roba a proposito di Fulcanelli, della croce ciclica di Hendaye e altri argomenti correlati; gli ho chiesto il permesso di tradurre i suoi lavori (se non tutti, almeno i più salienti) e mi ha risposto che non c'è problema, quindi inizerò a postare queste traduzioni il prima possibile.

Questo ricercatore suggerisce un periodo di tempo che va dagli anni 90 al (guarda un po'...) 2012. Secondo lui la Croce e i suoi simbolismi parlano di un "periodo", non di una data precisa. Un periodo di grande trasformazione, che sfocerà in un evento traumatico per la nostra civiltà.

Non mi sembri che si discosti molto dal "non tempo" dei maya.
14/06/2007 11:19
Re: Re:

Scritto da: aralelex 14/06/2007 10.50
Non mi sembri che si discosti molto dal "non tempo" dei maya.



No, infatti. E se leggi attentamente il capitolo sulla Croce di Hendaye, Fulcanelli accenna anche alla mitologia Indù, e all'età dell'oro ellenica. Secondo lui c'è un filo conduttore.
30/06/2007 11:16
Fulcanelli e il Mistero della Croce di Hendaye


di V. Bridges

(traduzione di AXE)


[left]Nel 1926, un misterioso volume rilegato in una lussuosa edizione di trecento copie, opera di una piccola casa editrice di Parigi, nota più che altro per le ristampe artistiche, tenne col fiato sospeso il mondo sotterraneo occulto parigino. Il suo titolo era 'Le Mystre des Cathedrales' (Il Mistero delle Cattedrali). L'autore, Fulcanelli, asseriva che il grande segreto dell'alchimia, la regina delle scienze occulte occidentali, era chiaramente esposto sulle pareti della stessa cattedrale di Parigi, Notre-Dame-de-Paris.
[/left]



L'alchimia, che alla nostra luce post-moderna risulta una pseudo-scienza Rinascimentale ormai screditata, fu in procinto di essere rivitalizzata e ricondizionata nel 1926 da due dei più influenti movimenti del secolo. Surrealismo e psicologia piombarono sull'alchimia quasi contemporaneamente, e ciascuno inserì le nozioni del proprio significato nell'antica scienza. Carl Jung spese i suoi vent'anni modellando una teoria sull'inconscio archetipo derivante dal tessuto simbolico delle immagini alchemiche e studiando come questi simboli siano espressi nell'atto del sogno. Il poeta-filosofo Andrè Breton e i surrealisti eseguirono un intuitivo salto della fede e proclamarono che il processo alchemico potesse essere espresso artisticamente. Breton, nel suo Manifesto Surrealista del 1924, annunciò che il surrealismo non era altro che arte alchemica.

Il libro di Fulcanelli avrebbe avuto un effetto indiretto su entrambi questi movimenti intellettuali. Indiretto, perchè il libro costituiva un grande miracolo letterario - divenne influente pur rimanendo, apparentemente, completamente sconosciuto al di fuori dei circoli occulti e alchemici Francesi. Questo è probabilmente il più grande di tutti i misteri che circondano "Il Mistero delle Cattedrali".


Un giovane Jean-Julien Champagne


Nell'autunno del 1925, l'editore Jean Schmit ricevette una visita da un piccolo uomo vestito come un bohemien dell'ante-guerra, con dei lunghi baffi in stile Asterix-il-Gallo. L'uomo voleva parlare dell'architettura Gotica, dei suoi simboli scultorei, e di come il linguaggio fosse una sorta di codice, che lui chiamava 'linguaggio degli uccelli'. Qualche settimana dopo, si presentò nuovamente a Schmit come Jean-Julien Champagne, l'illustratore di un libro scritto da un misterioso alchimista chiamato Fulcanelli. Schmit ebbe la sensazione che tutti e tre, visitatore, autore e illustratore, fossero la stessa persona. Probabilmente lo erano.

Questo, così com'è, è il più credibile avvistamento di Fulcanelli di cui disponiamo. Da solo, questo evento riassume l'intero problema posto dalla domanda: Chi era Fulcanelli? Oltre questo ambiguo incontro, egli esiste solo come parole su di una pagina e, in alcuni circoli occulti, come un mitico immortale alchemico con lo status, o l'identità, di un St. Germain. C'erano due cose su cui tutti concordavano riguardo Fulcanelli - era certamente una mente fuori dal comune, ed era davvero un enigma.

Siamo stati lasciati quindi con il mistero della scomparsa del maestro alchimista. E' un uomo che sembra non esistere, ma che viene continuamente rivitalizzato nell'immaginario di ciascun ricercatore. Potremmo pensare che fosse tutto uno scherzo, una sorta di bufala molto elaborata, tranne che per il materiale stesso. Quando ci si rivolte a Les Mystere, uno vi riconosce una sorta di saggia intelligenza che sembra piuttosto sicura circa la natura e l'importanza delle sue informazioni. Questo Fulcanelli sa, in qualche modo, e cerca di trasmettere la sua conoscenza; di questo non puo'
esserci dubbio.

Il messaggio di Fulcanelli, cioè che c'è un segreto nelle cattedrali, e che quel segreto fu posto lì da un gruppo di iniziati di cui Fulcanelli sicuramente faceva parte, si basa su un'abbondanza di immagini e associazioni che irrobustiscono l'intelletto, portandoci in un intuitivo stato di accettazione. Fulcanelli è indubbiamente brillante, ma noi veniamo lasciati soli a chiederci se la sua sia una scintilla di rivelazione o dissimulazione.

La premessa basica del libro - che le cattedrali Gotiche siano libri Ermetici scritti nella pietra - era un'idea che si era fatta strada sulla stampa nel 19esimo secolo nel lavoro di Victor Hugo. Nel Hunchback of Notre Dame, Hugo spende un intero capitolo (capitolo 2 del quinto libro) sull'idea che l'architettura sia il grande libro dell'umanità, e che l'invenzione della stampa e il proliferare di libri mondani sortì l'effetto di porre fine al sacro libro dell'architettura. Egli asserisce che l'era Gotica fu il più grande risultato raggiunto dal sacro architetto, che le cattedrali erano espressioni di libertà e l'emergere di un nuovo senso di libertà. Questa libertà raggiunge grandi distanze, ci informa Hugo. Occasionalmente un portale, una balconata, una chiesta intera viene rappresentato in un senso simbolico interamente estraneo al suo contesto, e addirittura ostile alla chiesa. Nel 13esimo secolo, Guillaume di Parigi, nel 15esimo Nicholas Flames, entrambi sono colpevoli di queste pagine sediziose.

Essenzialmente, Le Mystere è un'esame approfondito di queste 'pagine sediziose' nella pietra. Fulcanelli ragiona sul simbolismo di alcune immagini trovate sui muri e disquisisce del capolavoro dell'architetto Gullaume di Parigi, la Cattedrale di Notre Dame, e della sua vicina contemporanea, Notre Dame di Amiens. A questo egli aggiunge immagini da due case costruite in stile gotico del 15esimo secolo a Bourges. Questo tour guidato nel simbolismo Ermetico è densamente oscuro, pieno di "linguaggio verde" e numerose allusioni. Al lettore casuale, e persino allo studente dedicato, questa intricata ragnatela di tecnicismi risulta spossante.

Tuttavia, per gli esperti dell'occulto della Parigi degli anni '20, il libro di Fulcanelli era quasi intossicante. Qui, finalmente, c'era la parola di un uomo che sapeva, la voce dell'ultimo vero iniziato. Il suo allievo, Eugene Canseliet, ci informa nella prefazione alla prima edizione di Les Mystere che Fulcanelli aveva completato la Grande Opera e in seguito era scomparso dal mondo. Per un lungo periodo di tempo l'autore di questo libro non è stato tra di noi, scrisse Canseliet, ed era compianto da un gruppo di fratelli che speravano di ottenere da lui la soluzione del misterioso Verbum Dimissum (parola scomparsa).

La mistificazione sulla vera identità dell'alchimista oscurò il fatto che gente credibile avesse visto il suo bigliettino da visita, blasonato con una firma aristocratica. Era possibile incontrare gente al nightclub Chat Noir (Gatto Nero) di Parigi che asseriva di aver incontrato Fulcanelli durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra il 1926 e il 1929, la sua leggenda crebbe, alimentata dal pettegolezzo e da pochi articoli e revisioni nelle oscure riviste di culto Parigine. Canseliet fornì ulteriori informazioni: il Maestro aveva compiuto la trasmutazione, Fulcanelli non era davvero scomparso, erano previsti un altro libro o due, e così via.

Dopo la guerra, la leggenda di Fulcanelli, e la carriera di Canseliet, beneficiarono di un incremento nell'interesse circa tutte le cose metafisiche. All'arrivo della metà degli anni '50, i tempi erano maturi per la ristampa sia di Le Mystere des Cathedrales che di Le Dimore Filosofali. Semplicemente per essere stato l'allievo del misterioso Fulcanelli, Canseliet divenne il grande saggio dell'alchimia e dell'esoterismo Francese. Ma gli anni '50 non erano gli anni '20, e molte cose
erano cambiate. Una di queste cose era il testo stesso di Les Mystere.


Articolo originale di una rivista del 1936 che menziona la Croce di Hendaye


La questione di Fulcanelli sarebbe stata motivo di interesse solo per gli specialisti della storia dell'occulto e psicologia anomala, fatta eccezione per il singolare mistero del capitolo extra aggiunto all'edizione del 1957 di Les Mystere. Questa seconda edizione includeva un nuovo capitolo intitolato 'La Croce Ciclica di Hendaye' e pochi altri cambiamenti nelle illustrazioni. Nessuna menzione circa questi cambiamenti appariva nella prefazione di Canseliet alla seconda edizione.

Dato l'utilizzo di Canseliet di qualsiasi altra cosa riguardante Fulcanelli, come dovremmo comportarci di fronte alla completa assenza di riferimenti a Hendaye nei lavori di Canseliet precedenti alla metà degli anni '50? Se il capitolo è opera di Champagne, allora Canseliet avrebbe dovuto saperlo. Non è una domanda triviale. Il capitolo su Hendaye è probabilmente il singolo pezzo esoterico più incredibile nella storia dell'Occidente. Offre prove che l'alchimia è in qualche modo connessa con l'escatologia, o il tempo della fine del mondo. E offre la conclusione che una doppia catastrofe sia imminente. Se Canseliet ne fosse stato a conoscenza, avrebbe sicuramente usato questo materiale, o quantomeno l'avrebbe menzionato. Tuttora, il silenzio è totale.


La parte superiore della croce di Hendaye


La Croce Ciclica di Hendaye è il penultimo capitolo del capolavoro di Fulcanelli. Dopo tutto il linguaggio tecnico ed erudito del resto di Le Mystere, questo capitolo risulta chiaro e brillante proprio come la sua ambientazione Basca. La descrizione del monumento e della sua collocazione è apparentemente chiara e diretta. Addirittura la stessa spiegazione apparente del monumento è semplice e virtualmente libera dal codice del Linguaggio Verde usato attraverso il resto del libro. O almeno, così sembra sulla superficie.

Possiamo datare la visita di Fulcanelli a Hendaye attorno ai primi anni '20 perchè il suo commento sulla speciale attrazione di una nuova spiaggia, piena di nuove ville. Oggi, Hendaye-Plage, la spiaggia aggiunta di Hendaye, pullula con boutiques, negozi di pesca ed emporii di tavole da surf, essendo diventata famosa come sosta forzata per il popolo internazionale di giovani nomadi con gli zaini a spalla.

Nonostante Fulcanelli dichiari, abbastanza ingenuamente: 'Hendaye non ha niente per attirare l'interesse del turista, dell'archeologo o dell'artista', la regione ha una storia piuttosto curiosa. Un giovane Luigi XIV incontrò sua moglie su un'isola nella baia sotto Hendaye, lungo il confine tra Spagna e Francia. Wellington passò di qui, facendo di St. Jean de Luz la sua base operativa contro Tolosa durante la fase finale delle Guerre Napoleoniche. Anche Hitler fece visita qui, durante la Seconda Guerra Mondiale; nel 1940 parcheggiò la sua macchina a breve distanza dalla croce di Hendaye.

'Qualunque sia la sua vera età, la croce di Hendaye mostra attraverso le decorazioni del suo piedistallo che è il più strano monumento del primitivo millenarismo, la più rara rappresentazione simbolica del Chiliaismo, che io abbia mai incontrato'. Venendo da Fulcanelli in persona, questo è un grande vanto. Egli continua dicendoci che che 'lo sconosciuto autore, che ha creato queste immagini, possedeva reali e profonde conoscenze dell'universo'.


La chiesa di S. Vincenzo, Hendaye


La Croce giace oggi in un giardino molto piccolo, a sud della chiesa. C'è un piccolo giardinetto con un parcheggio nelle vicinanze. Alta circa 12 piedi, la Croce Ciclica di Hendaye padroneggia il giardino, come una misteriosa apparizione nella chiara luce del sole Basco. Il monumento è marrone e scolorito, dall'alto dei suoi 300 e passa anni. La pietra inizia a crollare ed è chiaro che l'inquinamento - la croce siede a pochi passi da una strada trafficata sulla piazza principale - sta velocizzando la sua scomparsa. Le immagini e l'iscrizione Latina sulla croce hanno non più di una generazione prima che l'inquinamento le spazzi via e il suo messaggio scompaia per sempre.

La base di pietra siede su una piattaforma larga ma irregolare di tre gradini, ed è vagamente cubica. Le misurazioni rivelano che sia un po' più alta di quanto non sia larga. Su ciascuna faccia ci sono curiosi simboli, una faccia di sole splendente somigliante ad alcuni dei solari Americani, una strana formazione di 'A' a forma di scudo tra le braccia di una croce, una stella con otto raggi e, il più curioso di tutti, una luna con faccia umana con un occhio prominente. Su di questo piedistallo si eleva una colonna, che ricorda vagamente il classicismo Greco, sulla quale poggia una croce Greca
rozzamente scolpita, con inscrizioni in Latino. Sulla facciata con il sole, sul lato ovest, è possibile notare una figura con una doppia X sulla parte superiore della croce. Al di sotto, sul braccio trasversale, c'è l'iscrizione comune 'O Crux Aves / Pes Unica', 'Ave, o Croce, Unica Speranza'. Sul lato opposto della croce superiore, in corrispondenza con la figura della stella, c'è il simbolo cristiano INRI.

Nel suo capitolo "La Croce Ciclica di Hendaye" Fulcanelli ci conduce in un tour guidato di questo monumento alchemico alal fine dei tempi. Inizia con l'iscrizione Latina, che lui interpreta (in Francese tradotto dal Latino originale), 'E' scritto che la vita troverà rifugio in un solo luogo'. Continuando questa interpretazione, egli sostiene che la frase significhi 'che esiste un luogo, un paese, dove la morte non potrà raggiungere l'uomo nel terribile momento del doppio cataclisma'. Inoltre, solo un'elite sarà in grado di trovare questa terra.

Fulcanelli si sposta sull'iscrizione INRI, concludendo che: 'abbiamo due croci simboliche, entrambi strumenti dello stesso supplizio. In alto c'è la croce divina, che semplifica il concetto scelto di espiazione; in basso c'è la croce globale, che fissa il polo nell'emisfero settentrionale e colloca nel tempo il periodo fatale di questa espiazione'. La sua interpretazione esoterica di INRI, 'dal fuoco la natura intera verrà rinnovata', conduce direttamente al discorso del Chiliasmo e alla distruzione purificatrice come preludio alla ri-creazione di un mondo paradisiaco. L'alchimia, secondo Fulcanelli, è il vero cuore dell'escatologia. Proprio come l'oro viene raffinato, così sarà raffinata la nostra era - dal fuoco.

Fulcanelli conclude il capitolo con uan serie di metafore: 'L'età del ferro non ha altro sigillo se non quello della Morte. Il suo geroglifico è lo scheletro, che porta gli attributi di Saturno: la clessidra vuota, simbolo del tempo che è finito, e la falce, riprodotta dalla figura del sette, che è il numero della trasformazione, della distruzione, dell'annichilimento'. Fulcanelli ci confida, 'il Vangelo di questa epoca fatale è quello scritto sotto l'ispirazione di S. Matteto. E' il Vangelo secondo la Scienza, l'ultimo di tutti ma per noi il primo, perchè ci insegna che, a parte un ristretto numero di persone (elite), periremo tutti. Per questo motivo, l'angelo è divenuto l'attributo di S. Matteo, perchè la scienza, che da sola è in grado di penetrare i misteri delle cose, degli esseri e del loro destino, puo' dare all'uomo ali per volare vero la conoscenza delle più alte verità, fino a Dio'.

Dato che Fulcanelli ha collegato così apertamente Alchimia e Apocalisse, la vera natura di un meme*** Gnostico e astro-alchemico è emersa nella coscienza collettiva. Questo significa che il segreto non è più custodito tra società elette. Per la prima volta sin dall'epoca delle cattedrali Gotiche, il meme è riemerso dalle sue strutture di incubazione.

In un certo senso, la croce e il suo messaggio servono come prova che ci sono cose simili alle società segrete. Fondate nel corso della storia, queste società preservano e presentano il segreto della croce in diversi modi. La Kabbalah nel Giudaismo, il Sofi Islamico, la Cristianità esoterica, lo Gnosticismo e la tradizione Ermetica sono stati i custodi di queste idee. Il messaggio centrale delle tre principali religioni Occidentali, quello cioè che ci sia un momento escatologico nel tempo, è lo stesso segreto che giace nel cuore della croce di Hendaye. Il meme, l'abilità di capire il mito e le sue metafore, sembra essere sopravvissuto solo attraverso l'azione di queste società segrete e isolate.

La Croce di Hendaye si erge oggi nell'angolo sud-occidentale della chiesa di S. Vincenzo, l'angolo più trafficato della città. Nessuno nota il comunissimo monumento con il suo messaggio di catastrofe; probabilmente, era stato pensato proprio per essere così. Il segreto giace in bella vista.

(C) Vincent Bridges


*** Da Wikipedia:

Meme: Un meme è un'unità di informazione che è in grado di replicarsi da una mente o un supporto simbolico di memoria - per esempio un libro - ad un'altra mente o supporto. In termini più specifici, un meme è un'unità auto-propagantesi di evoluzione culturale, analoga a ciò che il gene è per la genetica. La parola è stata coniata da Richard Dawkins nel suo controverso libro Il gene egoista (The Selfish Gene, 1976).

Un meme può essere parte di un'idea, una lingua, una melodia, una forma, un'abilità, un valore morale o estetico; può essere in genere qualsiasi cosa può essere comunemente imparata e trasmessa ad altri come un'unità. Lo studio dei modelli evoluzionistici del trasferimento dell'informazione prende il nome di memetica.


Fonte: http://vincentbridges.com/?page_id=92
30/06/2007 11:18
Topologia del Tempo (Prima Parte)
2012

La Topologia del Tempo

Spazio Iper-Dimensionale e l'alternarsi delle Quattro Età


di Jay Weidner


Copyright 2005 Jay Weidner


(Prima Parte)


“L'età del ferro non ha altro sigillo se non quello della Morte. Il suo geroglifico è lo scheletro, che porta gli attributi di Saturno: la clessidra vuota, simbolo del tempo che è finito...”

-Fulcanelli


L'ispirazione per questo trattato deriva dai miei quasi diciannove anni di ricerca sulla Grande Croce di Hendaye e sull'alchimista francese Fulcanelli. Lo sconosciuto, anonimo, alchimista Fulcanelli nel suo capolavoro “I Misteri delle Cattedrali” portò per primo il mondo a conoscenza della Croce di Hendaye (in Francia). Mentre i dettagli su questa ricerca possono essere reperiti in altri articoli che ho scritto ( www.jayweidner.com ) e nei due libri che ho scritto in collaborazione (“Un monumento alla fine dei tempi: Alchimia, Fulcanelli e la Grande Croce” e “I misteri della grande Croce di Hendaye”: Alchimia alla Fine dei Giorni”), qui possiamo semplicemente dire che la Grande Croce di Hendaye sembra descrivere non solo la fine delle quattro grandi ere del sistema Hindu Yuga ma anche delle quattro età dello scorrere del tempo alchemico. Secondo la croce di Hendaye l'Età del Ferro, o Kali Yuga, giungerà ad una fine con l'allineamento galattico del solstizio d'inverno del 21 Dicembre 2012.


Illustrazione A: La misteriosa Croce di Hendaye


Secondo la mitologia del sistema Yuga ci sono quattro età della vita e del tempo sul nostro pianeta. È importante ricordare che ci sono molti “cicli dentro cicli” nel sistema Hindu Yuga quindi gli anni menzionati qui di seguito potrebbero aver a che fare con un più ampio ciclo rispetto a quello a cui questo articolo si riferisce. Probabilmente il grande numero di anni a cui si fa riferimento più avanti è il ciclo in cui il sistema solare ruota attorno a un'altra stella o magari è una porzione del ciclo maggiore di una rivoluzione attorno al centro galattico.

La prima età è il Satya Yuga o Età dell'Oro, secondo Fulcanelli. I testi Hindu ci dicono che questa epoca dura 1.728.000 anni. È un'era di estremo splendore, durante la quale gli esseri del nostro pianeta sembrano vivere più a lungo rispetto a oggi. In questo periodo non ci sono guerre, carestie o malvagità.

La seconda età è chiamata Treta Yuga, o Età dell'Argento. Come avviene con la seconda legge della termodinamica, o entropia, le cose iniziano a precipitare e gli esseri della Terra cominciano a deteriorarsi. Questo “scivolamento”, che dura almeno per tutta la seconda era, è l'inizio della corruzione e il male viene introdotto nella sfera planetaria. Questa epoca dura 1.296.000 anni secondo i testi Vedici dell'India.

La terza età di questo ciclo è chiamata Dvapara Yuga, o Età del Bronzo. È l'inizio della caduta dell'umanità. In questa epoca la corruzione diviene più evidente, il male inizia a diffondersi e le cose iniziano a cadere nella disarmonia totale. Questo periodo dura 864.000 anni.

L'ultima età viene chiamata Kali Yuga, o Età del Ferro. È l'epoca in cui noi viviamo proprio ora. Il male e la corruzione divengono le forze trainanti mentre la cupidigia, le guerre, le carestie e le malattie si diffondono per tutto il pianeta come un'ondata di morte e distruzione. Questa età dura, secondo i testi Hindu, 432.000 anni.

Ciò che è importante capire quando si parla di questi grandi numeri che si incontrano nei testi Hindu è che essi descrivono quattro età all'interno di un determinato contesto, e comprendere che ogni età successiva è più breve della precedente. Il Satya Yuga, o Età dell'Oro, dura un quarto in più del Treta Yuga, o Età dell'Argento. Il Treta Yuga è un quarto più lunga del Dvapara Yuga, o Età del Bronzo. Comprendere queste differenze circa lòa lunghezza delle varie epoche è importante per seguire questa discussione.

Secondo Fulcanelli e la croce di Hendaye, le Quattro Ere alchemiche si dipanano nei quattro quadranti di un grande ciclo di 25.920 anni chiamato precessione degli equinozi. Essenzialmente, la precessione degli equinozi puo' essere spiegata con il fatto che la nostra Terra ha una sorta di dondolìo. Come una trottola che gira sul pavimento, quando inizia a perdere il momento questo dondolìo della Terra impiega circa 26.000 anni per dipanarsi. La strana incisione delle quattro “A” (vedi foto) sulla croce di Hendaye è un “geroglifico dell'universo”, secondo Fulcanelli. È “composta dai segni convenzionali di cielo e terra, lo spirituale e il temporale, il macrocosmo e il microcosmo, associati ai simboli maggiori della redenzione (croce) e del mondo (cerchio)”.


La precessione degli equinozi


Quel che Fulcanelli sembra voler dirci è che la precessione degli equinozi dev'essere divisa in quattro diverse età di circa 6480 anni ciascuna (25.920 diviso 4) o, volendo approssimare, 6.500 anni ciascuna. Ciò è interessante anche perchè il ciclo zodiacale, che dura 25.920 anni, ha quattro segni fissi. Questi sono i segni dell'Acquario, del Toro, del Leone e dello Scorpione. Questi quattro segni sono separati da 6.500 anni ciascuno. Anche nel Libro di Ezechiele e nel Libro della Rivelazione ci viene detto dell'angelo con quattro facce. Questo angelo ha la faccia di un Leone (Leo), di un Toro (Taurus), di un Uomo (l'angelo) e di un'Aquila (in tempi remoti lo Scorpione era rappresentato da un'aquila anziché da uno scoprione). Apparentemente, secondo Fulcanelli, entrambi questi libri della Bibbia sono avvertimenti e messaggi circa i quattro quadranti della precessione degli equinozi e sembra che ci dicano che c'è una sorta di grande cambiamento ogni qualvolta arriviamo ad uno di questi quattro segni.

È sicuramente ben noto che attualmente stiamo entrando nell'Età dell'Acquario. La croce di Hendaye e Fulcanelli ci dicono che ci sono tremendi cambiamenti qui sulla Terra quando entriamo in uno dei quattro segni fissi. Apparentemente questi cambiamenti possono essere di tipo cataclismatico.

Chiaramente questa datazione di 6.500 anni delle quattro età alchemiche differisce con il sistema Hindu Yuga, che insiste sul fatto che ogni Yuga sia diverso in quanto a lunghezza di tempo. È cercando di smussare le differenze in questi due periodi di tempo che l'aspetto iper-dimensionale del tempo puo' essere rivelato al meglio.

Come si sa, la fisica moderna ci dice che i quattro spazi dimensionali, di cui il tempo è uno degli aspetti, hanno la forma di una iper-sfera (vedi immagine). Questa iper-sfera è simile nella forma ad una ciambella. L'energia, o il flusso di energia, dentro questa iper-sfera funziona in questo modo: Come mostrato nella figura, il flusso viene fuori dal fondo della sfera, corre su lungo i fianchi della sfera e si muove verso il foro nella parte superiore di questo toroide. L'energia fluisce e poi inizia a cadere dall'alto del buco e inizia a girare in un vortice. Questo flusso di energia continua finchè non viene fuori dalla parte inferiore del toroide dove il flusso di energia inizia nuovamente la sua espansione verso l'esterno. Questo flusso è continuo e, in un certo senso, infinito.



Illustrazione B: La Iper-Sfera


L'Iper-Sfera Quadri-Dimensionale viene anche rappresentata con l'iper-cubo. Un iper-cubo è un cubo dentro un cubo, secondo i fisici. Essenzialmente questo cubo, chiamato anche “Il Cubo dello Spazio” o il “Tetragrammatron” dagli alchmisti, è una versione squadrata dell'iper-sfera a forma di ciambella (vedi immagine).


Illustrazione C: L'Iper-Cubo


Agli scienziati piace essere in grado di costruire gli oggetti usando linee dritte, così da poter creare l'iper-cubo che li aiuta a comprendere meglio l'universo iper-dimensionale che ci circonda. Tuttavia gli alchimisti amano usare le linee curve della natura, quindi il toroide a forma di ciambella o iper-sfera è una descrizione visuale migliore e più naturale dello spazio iper-dimensionale e sarà quella usata in questo trattato.


Illustrazione D: Hyperdimensional Light Body Paintings di Alex Grey


Gli alchimisti credono che ci sia un “corpo” iper-dimensionale attorno ad ogni singolo essere vivente sulla terra. Questo “corpo” iper-dimensionale o sfera, conosciuta ai mistici come il corpo di energia luminosa, è presente attorno ad ogni pianeta e stella. Ogni oggetto nel mondo tridimensionale è una rappresentazione dello spazio quadri-dimensionale. Gli umani, gli animali, le piante, i pianeti e le stelle sono l'interno solido del flusso energetico quadri-dimensionale. Come vedrete, il tempo viaggia in una maniera simile (vedi illustrazione).



Per iniziare a comprendere la natura topografica del tempo è molto importante capire gli aspetti interiori di questa sfera iper-dimensionale. Per “aspetti interiori” mi riferisco ai vortici che creano il flusso di energia che corre attraverso il centro dell'iper-sfera. Man mano che il flusso energetico inizia a cadere dentro il vortice che attraversa il centro della sfera, prende la forma di un tetraedro.

Un tetraedro, come mostra la figura precedente, è il mattoncino fondamentale dello spazio tridimensionale ed è il membro fondatore dei Solidi Platonici. Il tetraedro è l'oggetto più semplice che puo' essere creato in tre dimensioni. L'unico oggetto con soli quattro lati, il tetraedro ha anche la forma di un vortice.

Divaghiamo un attimo e discutiamo dei vortici. Nel MidWest, da dove provengo, c'è un posto chiamato Tornado Alley. È la piatta Grande Pianura che si estende dal Texas al Dakota. Ogni anno quest'area è visitata da numerosi tornado, che infuriano sulle fattorie e sulle cittadine di quest'area. Questi tornado solitamente iniziano in Maggio e durano fino ai primi di Agosto. Avendo visto con i miei occhi diversi tornado nei miei primi anni di vita ne fui affascinato e divenni addirittura un “cacciatore di tempeste”. Nella mia spensierata e folle gioventù ero solito inseguire i tornado con la mia Bolex 16mm per cercare di registrarli su pellicola. Questi vortici letali diventarono molto familiari per me.

Ma capire i tornado ci aiuta anche a comprendere i vortici e la densità delle forze nella iper-sfera. I tornado (e anche gli uragani) sono fatti di aria, proprio come quella che ci circonda per tutto il tempo. Ma quando l'aria inizia a girare vorticosamente diviene stranamente come solida. Mentre l'aria che ruota nella parte alta di un tornado è in qualche modo pericolosa, è l'aria vicina alla superficie del terreno che è letale. Vicino alla punta di un tornado, dove questo è a contatto col terreno, l'aria acquisisce le proprietà dell'acciaio solido. La punta di un tornado puo' fare a pezzi edifici, scagliare automobili e camion a chilometri di distanza. Quando l'aria gira più violentemente, la punta di un vortice tornado diviene potente come i motori di 50 locomotive e possiede la densità del più duro dei metalli. Ma è compsota semplicemente da molecole d'aria. Queste molecole girano così velocemente che creano una massa estremamente potente. E' il girare dell'aria che causa la sua densificazione e le fa acquisire la solidità dei metalli.

Tornando al cuore centrale del nostro toroide iper-dimensionale possiamo comprendere i vortici dentro questa sfera e come il tempo si dipani usando l'analogia con i tornado. Appena il flusso di enerrgia inizia a scendere all'interno della parte superiore della sfera inizia a girare. Quando il flusso di energia discende, la sua rotazione diviene più rapida e più compressa. Come un tornado, man mano che avanza verso il basso, la punta del vortice si “irrigidisce”. Si potrebbe dire che questo irrgidimento di forze vorticose è ciò che crea la solidità del nostro spazio tridimensionale. Ogni umano, pianta, animale e anche ogni pianeta e stella, allo stesso modo, sono la punta rigida di vortici iper-dimensionali, che ruotano tutt'attorno costantemente.

Come l'aria, queste forze iper-dimensionali sono piuttosto invisibili per noi. È solo quando queste forze si coagulano in un vortice rotante che possono essere viste e “sentite”. È attraverso la rapida rotazione dello spazio quadri-dimensionale che viene creata in realtà la solidità della terza dimensione. I mistici di tutte le più grandi tradizioni sono a conoscenza di questo e comprendono come queste dinamiche interne della quarta dimensione interagiscano con la terza dimensione. La quarta dimensione è la sfera esterna e la terza dimensione è formata invece dai vortici tetraedrici che formano il cuore centrale della sfera. Presso gli antichi, la sfera quadri-dimensionale era chiamata “spirito” e lo spazio tridimensionale era chiamato “materia”.

Cos'ha tutto questo a che fare con il tempo e la topografia del tempo? Ricordate il dilemma che sorge nel momento in cui cerchiamo di far combaciare le quattro età della precesione con le Ere dello Yuga del sistema Hindu? Cercando di unificare le une con le altre non solo possiamo capire la topologia del tempo, ma possiamo creare una mappa del tempo come facevano gli antichi e possiamo sapere esattamente dove siamo all'interno del fiume del tempo.



Come mostrato nell'immagine precedente, immaginate che noi arriviamo attraverso il centro vero e proprio, dove si incontrano i due vortici tetraedrici, nel centro itnerno della sfera iper-dimensionale. Procedendo verso il vortice in basso, verso la superficie esterna della sfera, ogni giro nel vortice impiega più tempo ed è più largo e lento del precedente giro nel vortice. In altre parole, il flusso di energia si espande dopo che passa il punto “nullo” nel centro della sfera iper-dimensionale, o toroide, dove le punte dei due vortici tetraedrici si toccano.

Quando questo flusso di energia cade attraverso il vortice verso il punto nullo al cetro della sfera inizia ad intensificarsi e solidificarsi man mano che gira sempre più veloce. Questo va avanti finchè diviene duro quanto l'acciaio. Ecco come le forze quadri-dimensionali creano la realtà della terza dimensione. Man mano che il vortice ruota più velocemente si comprime fino al punto in cui non puo' che procedere nuovamente verso l'esterno. Questo avviene nel punto nullo al centro della sfera, e ora il flusso di energia inizia nuovamente ad espandersi.

L'Età dell'Oro è il periodo di tempo che inizia nel punto nullo nel centro della sfera e continua verso il vortice in basso. Man mano che il flusso di energia si espande verso l'esterno il tempo sembra rallentare. L'intero periodo del Satya Yuga, o Età dell'Oro, continua man mano che l'energia attraversa il vortice inferiore e fluisce verso la parte superiore della sfera. Continua ad espandersi finchè arriva all'equatore (vedi immagine).



L'equatore esterno della sfera iper-dimensionale è la linea di confine tra il Satya Yuga e il Treta Yuga, o Età dell'Oro ed Età dell'Argento. Ora il flusso di energia inizia a contrarsi man mano che fluisce verso il polo nord della iper-sfera.

L'Età dell'Argento, o Treta Yuga, continua finchè il flusso di energia raggiunge la parte superiore della sfera iper-dimensionale e inizia a cadere nel vortice tetraedrico superiore. Questo è quindi la linea di confine tra il Treta Yuga e il Dvapara Yuga, o confine tra Età dell'Argento ed Età del Bronzo.

A circa due terzi del vortice superiore, dove il flusso energetico sta ruotando così velocemente che diviene solido come acciaio, si trova l'inizio dell'ultima Età, il Kali Yuga, o Età del Ferro. La rotazione continua ad aumentare in densità e compressione e velocità man mano che corre verso il punto nullo centrale della sfera. Man mano che si avvicina al punto nullo le forze divengono incredibilmente veloci, violente e dense. È solo quando queste forze raggiungono la massima densità e non possono più comprimenrsi che iniziano ad invertirsi improvvisamente e iniziano l'espansione del flusso. Questo avviene in un istante. Questo è il passaggio dall'Età del Ferro, o Kali Yuga, a quella dell'Oro, o Satya Yuga. Il confine tra l'Età del Ferro e l'Età dell'Oro è il più netto di tutti in questa illustrazione topografica del tempo iper-dimensionale. È il più discorde e il più repentino.

È da notare la forma a clessidra dei due vortici tetraedrici all'interno della sfera iper-dimensionale. È per questo che Fulcanelli ci parla di una clessidra nella citazione all'inizio di questo articolo? Nella mitologia Hindu la divinità Shiva fa danzare il mondo dentro e fuori dall'esistenza giocando con il suo dhamaru che è un tamburo a due facce a forma di clessidra.


Notate che, come per il numero di anni nel sistema Hindu Yuga, la distanza percorsa attraverso le nostre età nell'iper-sfera è simile; l'Età dell'Oro, che è la distanza tra il punto nullo nel centro e l'equatore esterno è il doppio della distanza percorsa attraverso l'Età dell'Argento che è la distanza dall'equatore alla parte superiore del vortice in alto. Allo stesso modo, la distanza percorsa dal vortice superiore fino ai due terzi del percorso, che è l'Età del Bronzo, è metà della lunghezza dell'Età dell'Argento. Infine, la punta del vortice è metà della lunghezza dell'Età del Bronzo.

Questa parte, chiamata Età del Ferro, è l'Età in cui noi viviamo. Questo anche perchè, nell'Età del Ferro, ogni secondo sembra più breve del precedente. Ecco perchè ogni giorno, ogni mese e ogni anno sembra scorrere più rapidamente di quanto non avvenisse in precedenza. È possibile spiegare e comprendere questo effetto facilmente nella topologia del tempo.

Ricordate inoltre che anche se la distanza percorsa è più ampia nell'Età dell'Oro rispetto a quella dell'Età del Ferro, il numero di anni richiede lo stesso tempo. Ci vogliono 6.480 anni per attraversare l'Età dell'Oro proprio come ci vogliono 6.480 anni per attraversare quella del Ferro, ma ciò viene avvertito in maniera molto differente. Nell'Età dell'Oro ogni secondo, ogni giorno, ogni mese e anno sembrano più lunghi dei precedenti. Il tempo si dilata nell'Età dell'Oro e con questa espansione l'ansia e le tensioni dell'Età del Ferro scompaiono. È un paradiso, specialmente per quelli che magari sono sopravvissuti al passagio nel wormhole, o punto nullo, al centro della sfera iper-dimensionale.

Quindi, gli anni elencati nel sistema Yuga sono tempi simbolici che spiegano le lunghezze del tempo e come queste vengono “sentite” e vissute. L'Età dell'oro o Satya Yuga sembra molto più lunga del Kali Yuga, o Età del Ferro.



Gli shamani in Perù ci dicono che ci stiamo avvicinando al Pacha Cuti, che significa, letteralmente, “Mondo sotto-sopra”. Dicono che ciò avverrà nell'anno 2012 (vedi figura precedente). Questo è anche l'anno in cui il grande calendario Maya raggiunge il suo punto finale. La croce di Hendaye è abbastanza esplicita nel dire che noi stiamo raggiungendo la vera e propria fine dell'Età del Ferro. Suggerirei che il punto nullo, o il wormhole nel cuore della iper-sfera, è associabile alla data del 2012. La nostra iper-sfera sembra essere regolata da un periodico allineamento tra il centro galattico e il sole. Questo corrisponde anche ai quattro segni fissi dello zodiaco e spiega perchè la tradizione Cristiana ci preparerebbe per la fine dei tempi.

Lo sconosciuto costruttore della misteriosa Croce di Hendaye ci fornisce l'intera mappa iper-dimensionale su un piatto d'argento. Fulcanelli lo ignora bellamente sapendo che il suo significato diverrà chiaro solo una volta che uno comprende a fondo l'alchimia. Nella parte superiore della Croce, sul lato ovest, proprio sopra l'iscrizione latina interrotta, c'è una singola 'X' (vedi foto).


Illustrazione I: La "X" sulla parte superiore della Croce


Questa 'X' è la mappa interiore dell'interno della sfera iper-dimensionale e porta la forma della clessidra in una maniera chiara e concisa. La 'X' è davvero il simbolo più misterioso sulla Croce di Hendaye e il suo significato viene finalmente rivelato qui in questo articolo.

Cosa ancor più strana, sembra anche che Stanley Kubrick stia provando a dirci della fine della nostra Età nel suo capolavoro '2001: Odissea nello Spazio'. Il Figlio delle Stelle alla fine del film ha attraversato lo StarGate del monolito nero e sta tornando sulla Terra per creare un nuovo mondo o una nuova Età.



È attraverso la nostra comprensione delle Quattro Età, dei segni fissi dello zodiaco e del sistema Yuga che possiamo finalmentea pprezzare il messaggio che i nostri antenati ci hanno tramandato. Stiamo per passare attraverso lo StarGate, il wormhole, e il punto nullo dello spazio iper-dimensionale.

La Croce di Hendaye rivela la conoscenza più importante di tutte, ovvero quella della fine dei tempi e dell'inizio dell'Età dell'Oro. Possedere questa conoscenza ci aiuta a comprendere più a fondo la natura dei tempi nei quali viviamo e il destino della razza umana.

NOTE FINALI


Incidentalmente, la durata della vita umana ha una strana associazione con l'iper-sfera e la topologia del tempo. Ci vogliono 72 anni per l'avanzamento di un solo grado della precesione degli equinozi (360 x 72 = 25.920). Stranamente, almeno nell'Età del Ferro, la durata media della vita umana è di circa 72 anni, che corrisponde a 26.280 giorni, molto vicino alla figura precessionale di 25.920. Casualmente, gli antichi pensavano che l'anno avesse 360 giorni, che avrebbe fornito esattamente 25.920 giorni (360 giorni x 72 anni).

Ma la durata della vita umana puo' anche essere divisa in quattro Età. Se dividiamo 72 in quattro periodi di 18 anni ciascuno possiamo scoprire le nostre personali quattro età dell'esistenza.

Ci sono 6510 giorni in ognuno di questi periodi di 18 anni. L'Età dell'Oro di un umano va dalla nascita fino al raggiungimento dei 18 anni di età. L'Età dell'Argento è il periodo successivo dai 18 ai 36 anni. L'Età del Bronzo di una vita umana è dai 36 ai 54 anni, e l'Età del Ferro va dai 54 ai 72 anni.

Come le quattro grandi età del tempo alchemico queste quattro età vengono percepite in maniera differente. Sembra che ci voglia moltissimo tempo per raggiungere i 18 anni. Ma quando ne abbiamo 54, o più, i giorni e gli anni sembrano volare. Il corpo sembra anche acquisire densità man mano che invecchiamo. Le nostre ossa scricchiolano e l'artrite inizia ad aggredirci man mano che avanziamo con l'età. Diviene più difficile perdere peso e raramente cambiamo in maniera radicale.

Anche le nostre stesse vite sembrano essere governate dalla topologia dello spazio iper-dimensionale.

Copyright 2005 Jay Weidner


Traduzione: AXE

Fonte: http://www.jayweidner.com/2012Topology.html
30/06/2007 11:18
Topologia del Tempo - Seconda Parte
La Topologia del Tempo

Parte II – L'Alchimia del Tempo

Capire il Grande Anno e i Cicli dell'Esistenza


di Jay Weidner


Al cuore di tutte le grandi tradizioni spirituali che si possono trovare su tutto il pianeta, dall'antico Egitto agli Inca e Maya, Indo-Tibetani, Europa Alchemica e addirittura nella Kabbalah Ebraica, giace la conoscenza segreta dell'alchimia del tempo. Per nulla oberati dalle eccessive esigenze, stress e velocità dell'età moderna, i nostri antenati spesero intere vite nella contemplazione dei misteri essenziali del nostro mondo. Uno dei grandi misteri che scoprirono è che il tempo non è stagnante o lineare, ma fluisce in grandi cicli di trasformazione. Infatti, è solo recentemente che i moderni storici hanno iniziato a dibattere sul tempo che scorre in linea retta. All'interno del breve periodo storico esaminato questi moderni storici vedono una piccola diapositiva della storia e pensano che questa diapositiva rappresenti l'intera immagine. Ma è davvero così?

Gli alchimisti dell'Egitto e dell'Europa Medievale sapevano che il tempo si muoveva in grandi cicli allungati, e che ogni parte del ciclo aveva una certa “qualità”. Questa qualità dava forma e modificava il mondo. Così come il giorno e la notte sono diversi, così anche ogni aspetto del grande ciclo possiede qualità che lo distingue da altre parti del ciclo. Quando il ciclo del tempo cambia, così anche gli eventi cambiano qui sulla Terra.

Questi scienziati-sacerdoti e alchimisti del nostro passato usavano vari strumenti e pratiche per segnare i cambiamenti nella qualità del tempo. Astrologia, divinazione e profezia sono alcune dei molti processi ovvi che i nostri antenati usavano per capire il misterioso processo del tempo.

Nel profondo dei segreti della tradizione Egiziana e nelle scuole misteriche Greche erano a conoscenza di un processo, che loro chiamavano precessione degli equinozi, misurava il Grande Ciclo o Grande Anno. Quel che loro compresero è che le stelle nel cielo notturno non sono fisse. Attraverso la loro lunga osservazione e meditazione sui cieli loro giunsero a capire che le stelle e le costellazioni stavano lentamente cambiando la loro posizione nei cielo sopra le nostre teste. Creando lo zodiaco per aiutarsi in queste enormi misurazioni del tempo, usarono i dodici segni come in un grande e gigantesco orologio. Attraverso questo metodo iniziarono a comprendere il Grande Ciclo. Realizzarono che ci volessero 2.160 anni per muoversi attraverso ciascun segno dello zodiaco, e che ci volessero 25.920 anni affinchè gli equinozi si spostassero attraverso tutti i 12 segni. La creazione del Grande Anno di circa 26.000 anni gli diede un orologio che gli permettesse di misurare il tempo.

Capirono quindi che ciascun segno, o ciascuna tacca sull'orologio, portasse dei cambiamenti nella qualità della vita qui sulla terra. Reallizzarono quindi come ogni 2.160 anni la qualità del tempo cambiasse. Iniziarono anche a capire che i quattro quadranti di questo grande orologio cronologico sembravano portare cambiamenti anche più repentini e netti nella qualità del tempo. I quattro segni associati a questi quattro quadranti sono i segni dell'Acquario, del Toro, del Leone e dello Scorpione. Sembra esserci qualche collegamento storico con questa idea che il passaggio attraverso i confini di questi quattro segni porti grandi cambiamenti qui sulla terra. Circa 6.500 anni fa siamo passati attraverso il segno del Toro. Nello stesso tempo l'uomo iniziò ad addomesticare animali, costruire città fortificate, sviluppare agricoltura, combattere guerre e iniziarono le città-stato che si sarebbero evolute nei nostri governi e monarchie. Tredicimila anni fa, mentre passavamo attraverso l'Età del Leone, avvennero grandi cambiamenti, incluso un drammatico capovolgimento del clima, quando l'era glaciale giunse al termine. L'estinzione di molti animali, incluso il mammut, la tigre dai denti a sciabola, e molte altre specie avvenne in questo periodo di tempo. È interessante come, secondo gli antropologi, l'ascesa dell'uomo di Cro-Magnon sembra essere avvenuta 26.000 anni fa, l'ultima volta che siamo passato attraverso l'Acquario.

La Grande Croce di Hendaye è un monumento alchemico alla fine dei tempi, vecchio di 350 anni. Giace nel cortile di una chiesa a Hendaye, in Francia. La Grande Croce di Hendaye descrive gli straordinari cambiamenti che stanno per avvenire nella nostra epoca. Parla della fine dell'attuale Età del Ferro e della creazione di una nuova Età dell'Oro.

Il grande orologio cosmico nel cielo sta cambiando. Stiamo entrando nel quadrante dell'Acquario. In base a ciò che dice la Croce alchemica di Hendaye questo cambiamento avrà sicuramente un effetto drammatico sulle nostre specie e sul nostro pianeta.

Possiamo solo speculare su ciò che questi cambiamenti comporteranno, o quando avverranno. Ma saranno sicuramente spettacolari ed indimenticabili. La fine dei tempi, la fine di questa età e la grande trasformazione dell'umanità, è alle porte. Questo cambiamento nella qualità del tempo dominerà e detterà i cambiamenti qui sul nostro fragile pianeta. I cambiamenti nella qualità del tempo non possono essere anticipati. Il revival fondamentalista che sta avendo luogo attorno a tutto il pianeta rivela molte cose sulla qualità del tempo da cui stiamo emergendo piuttosto che sulla qualità di quello che sta arrivando.

Gli sciamani Peruviani che vivono in alto sulle Ande sono scesi a dirci che apparirà una nuova specie di esseri umani. Loro chiamano questo essere “Homo Luminous”. Ci dicono anche che alcuni precursori dell'Homo Luminous sono già tra di noi in questo momento. Come l'uomo di Cro-Magnon 26.000 anni fa, l'ultima volta che siamo passati attraverso l'ago dell'Acquario, così anche ora un nuovo umano sta emergendo. Questo nuovo umano possiederà qualità completamente nuove che noi non abbiamo. I grandi Avatar, Gesù Cristo, Krishna e molti altri potrebbero essere arrivi anticipati di questa nuova specie emergente. L'Acquario è l'unico dei segni dei quattro quadranti che è simbolicamente rappresentato da un umano, e questo umano porta un contenitore d'acqua. Questo simbolismo è interessante dato che il DNA puo' essere attivato solo nell'acqua. Quindi anche la natura simbolica del segno dell'Acquario sembra suggerire un cambiamento nella struttura genetica della razza umana.

La nostra esistenza spirituale è una combinazione davvero univoca di libero arbitrio e predestinazione. Mentre possediamo l'abilità di agire liberamente in un istante, c'è molto poco che possiamo fare sui cicli più ampi del tempo e sulle qualità che emergono al passaggio di ciascuno dei quattro grandi segni. Così mentre la lancetta del grande orologio cosmico passa sull'Acquario uno potrebbe aspettarsi che avvengano grandi cambiamenti. Mentre l'antica arte dell'alchimia si preoccupa di molti aspetti della nostra esistenza, inclusa l'estrazione della luce da piante e minerali, la trasformazione dell'opaco piombo nel nostro essere fisico nell'oro puro dell'illuminazione spirituale e molto altro, l'alchimia è anche una disciplina simbolica che si occupa dell'osservazione dei cambiamenti della “qualità” del tempo attraverso la durata di 25.920 del Grande Anno.

Il mondo sta cambiando. Il passato scomparirà e la storia diverrà leggenda e finalmente mito. La nostra destinazione è sconosciuta. L'unica cosa che sappiamo per certo è che tutto cambierà.

[left]Copyright 2004 Jay Weidner[/left]

Traduzione: AXE

Fonte: http://www.jayweidner.com/time.html
05/07/2007 13:35
Stai facendo un grande lavoro!!!!
21/04/2008 16:27
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LucioMaximo sei il Massimo!!!(Ke battutona tristissima... [SM=g7061] )... Stavo cercando su google un forum dove si parla di Fulcanelli ed Alchimia e ki ti incontro...Sei un grande!!!Mi piacerebbe riprendere la discussione...ma prima mi leggo le tue informazioni ed articoli...e poi ti posto alcune interpretazioni ed espongo una teoria che ho trovato leggendo libri per sapere cosa ne pensi...se non l'hai gia scritta tu...!!Ciao...
21/04/2008 16:31
Lucio [SM=g8431]

Ti stavo per chiedere se vuo riprendere il post sulla scomparsa presunta dell'uomo sulla terra, visto l'interesse enorme sul tema. Aspettiamo.
21/04/2008 16:32
Aiuto! devo leggere tutto velocemente, ma tutto senza perdere nessun filo [SM=g7061]
21/04/2008 16:33
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Mi aggrego.... [SM=g8435] [SM=g8434]
21/04/2008 17:15
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...e questo è l'altro argomento che mi sta molto a cuore e mi interessa un casino; anche questo però non ha riscosso granchè successo, a giudicare dai post in risposta (a parte la mia fidanzata Aralelex...ma ci mancherebbe che non avesse risposto almeno lui). Forse devo iniziare a postare articoli che parlano di tette e figa, magari qualche coscienza si evolve e si smuove...

Comunque, se vi interessa anche questo argomento..io sono qui, con quel poco che so, e volenteroso di condividerlo.



in gIrum imus noCtE et coNsumImur iGnI
21/04/2008 17:22
Re:
LvcivsMaximvs, 21/04/2008 17.15:

...e questo è l'altro argomento che mi sta molto a cuore e mi interessa un casino; anche questo però non ha riscosso granchè successo, a giudicare dai post in risposta (a parte la mia fidanzata Aralelex...ma ci mancherebbe che non avesse risposto almeno lui). Forse devo iniziare a postare articoli che parlano di tette e figa, magari qualche coscienza si evolve e si smuove...

Comunque, se vi interessa anche questo argomento..io sono qui, con quel poco che so, e volenteroso di condividerlo.





scusa, Lucio, adesso quando mi sono messa a leggere mi sono accorta che avevo già letto ai tempi quando avevi postato tutto questo [SM=g7059] quindi Arale non è l'unico a tenere il segreto della tribù. [SM=g7059]
21/04/2008 17:23
però l'altro argomento rimasta nell'ombra.
21/04/2008 17:26
Post: 319
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Utente Senior
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Ciao Lucio...Ammetto che tette e figa mi "affascinano ecc" ma qualcuno che non è ancora leso dalla Televisione c'è ancora...ma sopratutto che vuole cercare di capire e non leggere la Pappetta pronta c'è ancora...A parte gli skerzi e mie opinioni...una domanda prima di finire di leggere tutto devo fartela...Il libro Finis Gloriae Mundi o terzo libro di Fulcanelli:



è statoteatro di polemiche da parte di persone che si dicevano suoi adepti ecc quindi è autentico o è un falso?Vale la pena leggerlo o è uno spreco?Grazie mille...
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