Codici biblici
Prima di parlare di Bibbia, Elohim, Jahweh, Adamo ed Eva, Creazione, Peccato Originale, Angeli, Israele... bisogna fare una precisazione: la Bibbia è il risultato dell’unione di due diversi “codici”: il codice J (da Judah, quindi giudeo - scritto nel 700 a. C.) e il codice P (da Priester = sacerdotale, scritto nel 500 a. C., quindi poco prima del “montaggio” dei due codici). La diversità più importante è quella relativa al nome dato a Dio: nel codice P è Elohim, mentre nel codice J è JHWH o YHVH, cioè Jahweh. Alla luce di quanto appena spiegato:
La parola “Dio ” - da Deus in latino - ha radice indo-europea dalla parola Deiwos, e significa celeste, o luminoso.
Nella Bibbia, in realtà, Dio viene chiamato con molti nomi: JHWH, YHVH, Elohim, El, El Elyon, El Saddai, Adonay…
La parola Elhoim è un termine ebraico plurale ( אלחים ) che non significa Dio, ma Dèi, essendo il plurale della parola El o Elhoa, che è il vocabolo usato per Dio. Questo termine, plurale di EL, sembrerebbe addirittura richiamare un certo collegamento con l’ENLIL sumerico.
Un primo interrogativo con cui si sono scontrati gli storici riguarda proprio l'origine dei Sumeri. Questo popolo appare improvvisamente attorno al 5400 a.C. con la fondazione di Eridu nel 5305ac. Man mano la cultura progredisce . Senza nessun apparente periodo d'inizio e successivi stadi di evoluzione, i Sumeri possedevano già una cultura e delle precise conoscenze scientifiche.
I sumeri sapevano che il nostro sistema solare conta 10 astri, e non sapevano solo questo, ma anche le dimensioni ed i colori di ciascun pianeta!
Hanno insegnato l'aritmetica e la matematica, il sistema binario e di numerazione sessagesimale in base 60.
Nelle tavolette e' trovato il simbolo dell'1, uno per il 10 e per il 60 e un'altro per il 360, tutto questo deriva da loro, oltre alla divisione del tempo, in ore, minuti e secondi . Oltre al'algebra e lo studio dell'astronomia e dei corpi celesti, cui ne conoscono ben 10, da come si nota da alcune raffigurazioni di orifgine certa sumera.
Scoprono la ruota, nascono i carri trainati. Opere di ingegneria per i campi, esempio sono i canali di irrigazione scoperti di Nippur.
L'agricoltura e pastorizia, grano, latte, lana, pecore, tessitura con fibre animali e vegetali .
La scrittura e' quella cuneiforme .
Il termine Anunnaki, in lingua sumera significa “Coloro che caddero sulla Terra dal cielo”.
Gli Anunnaki non sono gli angeli decaduti ma bensì esseri intelligenti di un altro mondo venuti sulla Terra per rendere l'umano schiavo e modificarlo geneticamente. Ci sono 2 fazioni di Anunnaki quelli dalle sembianze umane/rettilose e quelle dalle sembianze umane/uccello. Ci sono molti riferimenti storici dove si puo attingere.
Non confondiamo quello che per anni ci hanno inculcato nella religione con prove storiche e umane. Si potrebbe tradurre in ebraico con Nefilim.
La parola Nefilim, dall’ebraico Nafal (la caduta, la discesa, o il participio passato del verbo cadere, discendere), è un termine plurale che significa letteralmente "Coloro che caddero sulla Terra dal cielo".
A questo punto, vorrei sottolineare le parole con cui inizia il versetto 26 del 1° Capitolo della Genesi - nella Bibbia - quello dedicato alla Creazione del mondo e dell’umanità:
“Dio disse: facciamo l’uomo, che sia la nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza […]” (Genesi 1,26). Forse, in un primo momento, non ci si fa neppure caso… ma Dio stava parlando con qualcuno! Con chi? Si stava forse rivolgendo agli Elhoim ? Altrimenti, perché usò il plurale?[1] O forse dobbiamo supporre che la frase in questione sia stata pronunciata dagli Elhoim stessi? Il fatto è che l’autore del capitolo della Genesi in questione, nel testo originale, scrive: “E Elhoim disse: […]” e non: “E El disse: [...]". Usò il plurale: la parola plurale Elhoim : אלחים.
Nell’episodio relativo alla cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden, dopo il “peccato originale” (avendo assaggiato il “frutto proibito”), sempre nella Bibbia, Dio disse: “… ecco, l’uomo è diventato come uno di noi”... come se fosse preoccupato per avergli dato troppa intelligenza. Perché usò ancora il plurale? Nel testo originale, infatti, viene usata ancora la parola Elhoim: אלחים.
Il monoteismo ebraico distingue spesso con la parola אלחים "Elohim " gli Angeli della Corte Celeste (Salmo 138,1). Alcuni famosi studiosi di lingue antiche ritengono che a causa della maggior semplicità della lingua ebraica rispetto quella greca - nella quale il termine angelo (αγγελoς) è assai diverso dal termine Dio (θεός)[[2] (per cui è impossibile confondersi) -, si sia venuta a creare una certa confusione di nomi, laddove la radice può essere in qualche modo oggetto di equivoco. Effettivamente, fu con il Cristianesimo che il monoteismo diventò più assoluto, per lo meno all’inizio. E poi c’è la nota teoria che vorrebbe la Bibbia “un testo iniziatico”; questo spiegherebbe le contraddizioni, le incongruenze, le pagine enigmatiche, le assurdità… etc. (in questo caso – se qualcuno volesse dedicarsi ad un’investigazione specifica – sarebbe interessante capire CHI l’ha scritta, e COSA nasconde in realtà).
In ogni caso, gli “Elohim” biblici non erano assolutamente creature divine (Apocalisse 22,8/9). Essi vennero creati (Ebrei 1,5) e identificati come figli di Dio (Giobbe 1,6; 29,1; 89,7), ma solo in senso lato. Jahweh comandò a Mosè di foggiare due “cherubini” d’oro sopra il coperchio dell’Arca dell’Alleanza (Esodo 25,18): probabilmente furono scelti anche in quanto oggetto non di culto (Esodo 20,4), ma – come vedremo più avanti - la scelta delle due “figure alate contrapposte” non fu solo “a scopo decorativo”. Da molti versetti biblici salta agli occhi che Jahweh non volesse assolutamente che gli Elohim fossero scambiati per divinità, tanto più che - per evitare che gli ebrei fossero indotti ad adorarli – lo sottolineò spesso:
“Io sono Jahweh, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me” (Esodo 20,2/3);
“Vedete che solo io sono Dio e che non c’è altro Dio accanto a me” (Deuteronomio 32,39);
"Prima di me non fu formato alcun Dio e dopo di me non ne sarà formato alcuno” (Isaia 43,10);
“Sono io Jahweh che ho fatto tutto, e che da solo ho spiegato i cieli e disteso la terra, senza che ci fosse alcuno con me” (Isaia 44,24);
“Io sono Jahweh e non c’è alcun altro; fuori di me non c’è Dio” (Isaia 45,5);
“Io sono l’ Eterno e non c’è nessun altro Dio fuori di Me”(Isaia 45,22); "Io sono l’ Eterno e nessuno è simile a Me”(Isaia 46,9).
La Bibbia è un insieme di racconti “approvati” e messi insieme. Altri documenti, di epoca precedente, sono andati perduti o magari eliminati apposta; la loro esistenza è però inconfutabile, per il fatto che se ne parla in altre fonti. Vorrei citarne solo uno per tutti, perché, almeno dal titolo, secondo me doveva essere di sconcertante interesse. Si tratta del “Libro delle guerre di Jahweh”. Alcuni capitoli della Bibbia, invece, appaiono assolutamente leggendari, e contengono spesso riferimenti ad antichi miti: 1) Il Libro della posterità di Adamo (Genesi V,1) - 2) Il libro di Jahweh (Isaia 34, 16) - 3) Cronache dei figli di Levi - 4) Gli Atti di Salomone - 5) Il libro della Genealogia.
Altri capitoli contengono brani che rivelano la presenza di un’astronave, che l’autore ha cercato di descrivere con ingenuità.
1. Ezechiele: “Le ruote e la loro struttura erano splendenti come il topazio. Tutt’e quattro avevano forma identica: apparivano, nella loro struttura, come se una ruota fosse nell’altra.” (1,16)
2. Esodo: “Durante il giorno, infatti, la nube di Jahweh stava sulla Dimora e durante la notte c’era un fuoco, visibile a tutta la casa di Israele in tutti i loro spostamenti!” (40,38)
3. Numeri: “La nube coprì la Dimora, la Tenda della Testimonianza, e restò dalla sera fino al mattino sulla Dimora sotto forma di fuoco.” (9,15)
4. 2° libro dei Re: “ […] stando Jahweh per sollevare in cielo Elia in un turbine […] (2,1) – […] ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra di loro ed Elia salì in cielo nel turbine. (2,11)
Dopo il “riconoscimento ufficiale” della Bibbia (dal greco byblos, cioè papiro) ebraica[3], la produzione letteraria d’ispirazione divina non si fermò per nulla, quasi a voler rendere più comprensibile quanto già canonizzato, anche se veniva pressoché ignorata dal clero. Benché trattati con sufficienza, cominciarono a distinguersi molti autori di libri apocrifi[4], che si limitavano per lo più a raccontare leggende e aneddoti; e queste fonti supplementari - tradotte dall’aramaico[5] o da rotoli proto-giudaici - non potevano essere né proibite, né censurate visto che gli autori ribadivano il puro monoteismo, e per giunta vantavano un’ispirazione divina… In questo modo cominciò a formarsi una bibliografia alternativa, utilissima oggi per mettere a confronto alcuni racconti biblici tra i più ermetici. Alcuni ambientati in Egitto. I testi più importanti sono i “Libri di Enoch”[6], che contengono le rivelazione ricevute sui Segreti dell’Universo e sul futuro dell’umanità. Secondo la tradizione, Enoch salì al Cielo – da vivo – e scrisse i libri al ritorno sulla Terra. Inoltre, a Enoch fu annunciato che non appena avesse scritto tutto quello che aveva visto e imparato, e istruito i suoi figli, sarebbe stato trasportato “in cielo” definitivamente (infatti, un giorno sparì e non fu più visto). Impossibile non vedere le analogie con THOT...
Dal libro apocrifo dei Giubilei, cap.4: “…fu in quei giorni che gli Angeli del Signore discesero sulla Terra, gli Angeli che vengono chiamati i Veglianti, al fine di istruire i figli degli uomini e di insegnare loro il senno e la rettitudine sulla Terra. Enoch fu il primo fra i nati sulla Terra ad apprendere la scrittura, la scienza e la saggezza dei Veglianti, e che descrisse in un libro le costellazioni del cielo secondo l’ordine dei mesi loro propri, affinché gli uomini potessero conoscere le stagioni dell’anno secondo l’ordine dei diversi mesi…” e ancora: “…Egli (Enoch), fu per lo più presso gli Angeli di Dio, che gli fecero vedere tutto quello che è sulla Terra e nei cieli, ed egli scrisse tutto ciò che vide. Egli recò testimonianza anche ai Veglianti che (gli Angeli) avevano prevaricato con le figlie degli uomini, giacché avevano cominciato ad unirsi alle figlie degli uomini e si erano in tal modo contaminati..." Dal libro apocrifo dei Giubilei, cap. 5, 6-9: “…Dio si adirò profondamente contro gli Angeli che Egli aveva inviato sulla Terra e diede ordine che essi fossero spogliati d’ogni loro autorità e li fece imprigionare…
La Bibbia fu scritta sicuramente allo scopo di accreditare il monoteismo. In particolare, per quanto riguarda quella ebraica, si tratta di una raccolta di 39 libri, suddivisa in tre parti:
La Torah, che comprende i cinque libri del Pentateuco (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio). Torah, cioè la parola ????, che significa “legge” - ma anche “istruzione” -, è il testo originale ebraico dei rotoli (i codici) che furono tradotti in tutte le lingue. E che la tradizione vuole dettati da Dio (Elohim) a Mosè.
I Profeti, divisi in anteriori e posteriori;
Gli Scritti (proverbi, salmi, e cronache: libri di svariati profeti, sacerdoti e scribi tra il XI e il I sec. a. C.)
[1] Bisogna sottolineare che gli Ebrei non avevano l’abitudine di usare il “plurale majestatis”.
[2] Come si riscontra nel Salmo 97,7 ed Ebrei 1,6
[3] Questo canone contiene le fonti ufficiali adottate in seguito dai cristiani; la Bibbia cattolica, invece, escluse alcune parti ritenendole apocrife. Nel presente libro, per Bibbia s’intende quella giudeo-cristiana.
[4] E’ interessante l’uso di questo termine, che significa FALSI, in quanto non riconosciuti.
[5] Lingua originaria del popolo degli Aramei (di derivazione Amorrea) e diffusa anticamente presso tutti i popoli semiti.
[6] Settima generazione di Adamo, visse 365 anni.
Mi e' sembrato giusto mettere in risalto alcune verita' piu' o meno di base, onde creare quel piano di considerazione che si deve ai primi, ai creatori e alle storie che si ricorrono nei testi sacri.
Spero sia argomento di discussione.